Presentazione dell'artista Carlo Fontana

Carlo Fontana | Immagine del Profilo

CARLO FONTANA è nato a Napoli nel 1951; vive a Casier (TV).

Si è diplomato all’Accademia di BB.AA. di Napoli, nel corso di pittura con il maestro Domenico Spinosa. Dopo aver esordito con happening dalla fissità teatralizzata e con attività estetica nel territorio, in concomitanza alle teorie formulate negli anni Settanta da Enrico Crispolti, nel decennio successivo inizia un percorso pittorico che vede il colore e la ricerca della luce al centro della sua opera. Sue opere sono presenti, a Trieste, presso la sede della Soprintendenza, nel palazzo storico dell’ITIS e al Museo Diocesano, a Bologna presso la Collezione Zavettini e nel circuito nazionale sloveno presso la Galerija Murska Sobota. Tra i critici che si sono occupati del suo lavoro si ricordano: Francesca Agostinelli, Giulia Bortoluzzi, Boris Brollo, Antonio Cattaruzza, Enrico Crispolti, Edoardo Di Mauro, Pasquale Fameli, Robert Inhof, Emilia Marasco, Gabriele Perretta, Alice Rubbini, Maria Luisa Trevisan, Roberto Vidali.


“Dipingo per scoprire le piccole cose che a ben vedere sono molto importanti: il sole, il mare, l’albero, i fiori, la casa, il profilo di un’architettura, una caffettiera, un tavolino, un essere alieno, uno scudo da combattimento”.

“Io sono un colorista. Per me il mondo è colorato, ma è anche frammentato, è composto cioè da piccole tessere o da atomi, se vogliamo toccare aspetti dell’invisibile. Gli assunti teorici di quei maestri non mi riguardano. Io ho preso dalle loro opere la sostanza formale del linguaggio e l’ho rimescolata per arrivare a una sintesi, a un mondo tutto mio, a un mondo solare e mediterraneo e che definisco afro-napulitano”.

“La mia non è una geometria euclidea né brunelleschiana; non penso a Piero della Francesca né a Piet Mondrian. La mia geometria sgorga dal cuore e dalla luce: è una frammentazione di punti di luce: viene dalla luna e dal sole e la impiego come un ordito cromatico su cui costruisco mondi immaginari e a-gravitazionali. Questi mondi non appartengono alla realtà, ma a quelli trasfigurati dal colore. Un ottimismo di fondo guida la mia pratica pittorica e tramite frammenti di sagome geometriche o stilizzate ho la pretesa di rendere il vivere quotidiano più gioioso”.

info: carlofontana.info