J U L I E T
Dal 1980 JULIET Art Magazine è un campo di analisi e discussione dei linguaggi (non solo visivi) della contemporaneità. La pubblicazione cartacea (in abbonamento) e rivolta a un vasto pubblico di appassionati d’arte, studiosi, studenti, collezionisti, galleristi, artisti, designer, critici del settore, direttori di musei.
Il n 0 della rivista esce nel dicembre del 1980. La copertina ospitava il cane sputafuoco progettato da Oreste Zevola. Si volle intenzionalmente affidare la copertina un artista/grafico/illustratore piuttosto che a un autore inserito all’interno del sistema dell’arte. Questa dissonanza giocava anche con il nome della testata che rinviava quasi a un giornale di moda più che a una rivista d’arte. Il nome aveva peraltro collegamenti illustri: da Romeo e Giulietta a Juliet Ray. Una confusione voluta. È corretto ricordare i sodali che permisero l’avvio di questa avventura: Davio Fabris, Giuliana Ferrara, Rolan Marino, Antonio Sofianopulo. L’intento era quello di declinare un dibattito teorico sulla contemporaneità, occupando quegli spazi orfani generati dalla chiusura della rivista “Data”.
Juliet non ha mai voluto rappresentare una particolare ideologia della contemporaneità. Oltretutto la rivista è molto tollerante e disposta al dialogo: non ha la presunzione di un rigore morale, né ha la volontà di perseguire un percorso teorico.
Negli anni la rivista si è sviluppata a vari livelli e, attualmente, oltre alla pubblicazione cartacea (pubblicata in forma di magazine 5 volte all’anno) sono operativi e in stretta collaborazione il sito juliet-artmagazine.com e i rilanci sui social network. Nel corso degli anni il marchio JULIET, appoggiandosi sulla struttura operativa della rivista, oltre ad aver prodotto quasi mille mostre di arte contemporanea (tra queste si ricorda l’evento “Massini Trieste” realizzato in sette musei civici della città di Trieste, più il Museo Ferroviario all’epoca non ancora museo civico, evento di cui rimangono due opere in mostra permanente al Museo Sartorio e al Civico museo di Storia e Arte), ha editato - tra cataloghi ed extra issue - almeno 100 pubblicazioni) e ha collaborato con le realtà più varie, ospitando negli anni decine di migliaia di visitatori. Tra gli altri eventi di punta spiccano le personali organizzate per gli artisti Piero Gilardi, Luigi Ontani, Aldo Mondino, Maurizio Cattelan, Enrico T.De Paris. Numerose le collaborazioni; tra queste si ricordano le conferenze organizzate per l’Istituto Statale “Nordio”; la collaborazione con la Provincia di Padova, per la realizzazione del progetto “Amazonas”, la collaborazione con le Comunità Montane di Auronzo di Cadore per il progetto “Aurelia”, la collaborazione con l’Ufficio cultura di Linz (Austria) e con il Museo Casabianca di Malo (Vicenza) per la realizzazione di progetti editoriali ed espositivi sulla realtà delle culture di confine, la collaborazione con l’associazione Crossing di Portogruaro e con il Comune di San Donà di Piave (Venezia) per la realizzazione di rassegne di arte giovane, la collaborazione con la Comunità Greco- Orientale e con il Comune di Muggia per la mostra di Giovanni Pulze, l’invenzione e organizzazione del primo Festival della fotografia, a Trieste e comuni limitrofi, a partire dal 2005. Importanti poi i progetti realizzati con il Museo statale di Murska Sobota (Slovenia), e la Soprintendenza di Trieste che ha visto il coinvolgimento anche del Museo archeologico di Aquileia (Udine). Inoltre, il marchio JULIET ha provveduto alla donazione (accettata e riconosciuta) di opere a varie istituzioni di beneficienza o di valenza sociale: in particolare per Trieste si evidenzia: la Chiesa di Sant’Antonio Nuovo, l’erigendo Museo Diocesano, la Soprintendenza per i Beni Culturali con bollinatura del Ministero, l’Itis, la Biblioteca statale Stelio Crise. Fuori regione spiccano i nomi di: Sankt Georgen am Laengsee (Austria), Comune di Montefano (regione Marche), Parco Foundation di Casier (Treviso), il Museo di Murska Sobota (Slovenia). La rivista cartacea, diffusa in tutto il mondo, è stampata ogni bimestre in 15mila copie e produce circa 70mila contatti di lettura a uscita che vanno a sommarsi a 60mila accessi e interazioni al sito web su base mensile. La rivista è custodita in archivi del MoMA di New York, SFMoMA di San Francisco, Tate Modern di Londra e il Centre G.Pompidou di Parigi, oltre che nelle Biblioteche nazionali di Firenze e Roma.
Si può sottoscrivere un abbonamento alla rivista JULIET, versando 60,00 euro sul c/c postale n. 12103347 o con PayPal passando dal sito www.juliet-artmagazine.com o tramite l’iban: IT75C0200802242000005111867 | UNICREDIT Banca TS