Sono autodidatta e dipingo da sempre cambiando nel tempo soggetti, tecniche e stile.
Ho iniziato da ragazzina iniziando con i colori ad olio che è rimasta la mia tecnica preferita per tantissimi anni nei quali ho dipinto a fasi alterne frequentando diversi corsi con artisti diversi. L'acquarello è stata la tecnica per studi di approfondimento, anche all'aperto, più
pratica senza i tempi di asciugatura poi, quasi per caso, mi è capitato tra le mani l'acrilico che è diventata la tecnica definitiva che uso da una ventina d'anni.
Anche lo stile si è modificato e non saprei dire se il cambio di tecnica ha influenzato la modifica dello stile o se, viceversa, l'esigenza di un risultato più pulito e grafico, abbia trovato risposta nell'utilizzo dell'acrilico. Nello stesso periodo ho abbandonato i soggetti classici del figurativo perché il mare si è inserito piano piano, mi ha sedotto, come fa con tutti, ed è stato protagonista in diversi dipinti sia a olio che ad acrilico. Se prima è stato il mare, poi, durante una passeggiata sulle dune, è scattato qualcosa che si è trasformato nell'innamoramento per un paesaggio bellissimo.Lo sguardo degli altri frequentatori della spiaggia scivolava disinteressato sull'alternarsi
delle ombre, sulla vegetazione sempre diversa, tutti rivolti verso il mare attirati dai movimenti narcisi e dai suoi colori sfacciati e così ho scelto di spostare il riflettore sulle sabbie, togliere al mare il suo ruolo privilegiato e trasformarlo in spettatore lontano. Ho imparato col tempo che le dune cambiano, si lasciano spostare dal vento mutando silenziose e discrete negli anni e nelle stagioni mentre a noi sembrano immobili, icone del pianeta in cui la fragilità di un equilibrio messo costantemente a rischio, si unisce alla sua resilienza nell'adattarsi a qualsiasi calamità, di avere una propria vita slegata dall'esistenza delle singole specie viventi compresa quella umana.
In un parallelo perfetto sta la Sardegna e la sua determinazione a mantenersi selvaggia e austera uscendo dall'immaginario di divertificio vacanziero aperto solo nei mesi estivo capace di arrivare anche a chi nel proprio quotidiano ha confidenza con ambienti fortemente antropizzati. Mi è stato chiesto se sono ricordi infantili dato le mie origini ma non è così per me che sono cresciuta in Emilia tra le nebbie padane. L'innamoramento per la Sardegna è cosa recente, un incontro da adulti, un guardarsi e scoprire un legame profondo con una terra
antica che non fa mistero della sua rudezza e si mostra in tutto il suo fascino. Un percorso parallelo si sviluppa attraverso i titoli delle mie opere che sono legati ai momenti della vita in cui li ho dipinti e, ancora una volta, un invito ad andare oltre il realismo per entrare in una sfera più personale e intima.
Da qualche tempo ho iniziato un nuovo percorso sotto la spinta di una esigenza di libertà nella scelta dei temi e nel gesto pittorico che, senza smentire il mio lavoro fino qui, lo affianchi in una ricerca che ancora non so dove potrà portarmi.