Presentazione dell'artista Francesco Stefanini

Francesco Stefanini | Immagine del Profilo

Sono Francesco Stefanini, nasco a Pietrasanta in Versilia nel 1948 e frequento l’Istituto d’Arte della mia città. Poi completo i miei studi a Firenze al Magistero d’Arte di Porta Romana. Scopro in quel tempo la pittura del Rinascimento, mi entusiasma il Pontormo che, spesso vado a salutare nella chiesa di Santa Felicita e il Masaccio dei Carmini. Poi frequento i Musei e nel contempo frequento la Galleria di Fiamma Vigo, conosco i primi cinetici, gli optical, ma soprattutto i grandi astrattisti del 900. Da quel momento la scelta è obbligata, pittore e basta. Mi trasferisco a Treviso dove per alcuni anni insegno Educazione Artistica nella scuola, poi nel 1990 lascio l’insegnamento, cambio casa e mi trasferisco in campagna in una antica casa ai piedi del Montello, e mi dedico a tempo pieno alla pittura. I miei quadri cominciano a viaggiare per il mondo e spesso anch’io con loro.

Nel mio lavoro ho sempre cercato di indagare il rapporto tra il tempo, lo spazio che ci separa dalle emozioni. Cogliere l’instabilità di un attimo, raccontare il senso di un’attesa, trattenere la fugacità e la fragilità di un’ombra sul muro, il tremolio della luce di una candela, l’aprirsi di porte e finestre su spazi vuoti, l’inondare senza forma della luce del meriggio, il pulsare, come un cuore che batte, del movimento lento del colore, ma soprattutto la luce in tutte le sue declinazioni possibili. Poi la scoperta del bosco catalizza la mia attenzione degli ultimi periodi, e da quel momento il paesaggio diventa il soggetto più indagato. Ma il mio non ha una particolare referenzialità, è si il Montello però è un archetipo, è un’idea quasi idealizzata d’una natura senza l’intervento devastante dell’uomo. E’ anche una continua ricerca di quella sfumatura intima che risponde a un incessante autoritratto, come da insegnamento leonardesco: “Ogni dipintore dipinge sé”. E oggi in attesa di scoprire nuovi percorsi mi volto al passato e mi piace pensare che “Nel tempo” qualcosa di tutto questo rimarrà.

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